Islanda

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Islanda
Islanda – Bandiera Islanda - Stemma
(dettagli) (dettagli)
Islanda - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Repubblica d'Islanda
Nome ufficiale Lýðveldið Ísland
Lingue ufficiali islandese
Capitale Reykjavík  (119.900 ab. / 2008)
Politica
Forma di governo Repubblica parlamentare
Presidente Ólafur Ragnar Grímsson
Primo ministro Jóhanna Sigurðardóttir
Indipendenza 17 giugno 1944 dalla Danimarca
Ingresso nell'ONU 19 novembre 1946 
Superficie
Totale 103.125 km² (105º)
 % delle acque 2,7 %
Popolazione
Totale 320.136 ab. (luglio 2010) (169º)
Densità 2,99 ab./km²
Geografia
Continente Europa
Fuso orario UTC 0
Economia
Valuta Corona islandese
PIL (PPA) 12.664 milioni di $  (135º)
PIL pro capite (PPA) 40.471 $  (2008)  (11º)
ISU (2007) 0,969 (alto) ()
Varie
TLD .is
Prefisso tel. +354
Sigla autom. IS
Inno nazionale Lofsöngur
Festa nazionale 17 giugno
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L'Islanda (Lýðveldið Ísland, in islandese IPA: /ˈislant/) è una nazione insulare dell'Europa settentrionale, situata nell'Oceano Atlantico settentrionale, tra la Groenlandia (200 km) e la Gran Bretagna, a nordovest delle Isole Fær Øer. Nell'aprile 2008 la popolazione era di 320.169 abitanti: ciò la rende (escludendo i microstati), il paese europeo meno popolato. La capitale è Reykjavík.

Collocata sulla dorsale medio atlantica, l'Islanda presenta una forte attività vulcanica e geotermica, che ne caratterizza il paesaggio. L'interno consiste principalmente di un altopiano sabbioso desertico, montagne e ghiacciai, da cui molti fiumi glaciali scorrono verso il mare attraverso le pianure. Grazie alla corrente del Golfo, l'Islanda possiede un clima temperato, relativamente alla sua latitudine, che ne consente l'abitabilità.

Indice

[modifica] Storia

San Brendano e compagni scoprono l'Islanda(francobollo delle Isole Fær Øer)
Paesaggio glaciale in Islanda
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Storia dell'Islanda.

[modifica] Luogo di eremitaggio

L'Islanda è stata inizialmente abitata da monaci eremiti irlandesi[1], i Papar. La più antica fonte conosciuta che menziona il nome "Islanda" è una runa gotica incisa nell'XI secolo, mentre i reperti più antichi indicanti insediamenti risalgono al IX secolo, anche se la scoperta dell'isola si ritiene più antica e legata alla navigazione di San Brendano. Inoltre l'Islanda è a soli 450 km dalle Fær Øer, isole visitate dai monaci irlandesi già nel VI secolo.

[modifica] Íslendingabók

L'Íslendingabók, scritto da Ari Þorgilsson, narra la storia antica dell'isola. Il libro indica con Naddoddur colui che sbarcò per primo, sulla costa orientale, verso l'850, e battezzò quella costa come Snaeland (Terra delle Neve). Il secondo visitatore fu Gardar Svavarsson, che giunse in Islanda basandosi sulla descrizione di Naddoddur. Svavarsson circumnavigò l'isola e dimorò per l'inverno a Húsavík. Ripartì in primavera, lasciando alcuni membri dell'equipaggio, che diventarono i primi abitanti dell'Islanda. Nell'860 Floki Vilgerdarson si trasferì in Islanda con la sua famiglia. Fu lui a dare il nome all'isola, Ísland, "Terra del Ghiaccio". Rimase deluso del luogo e ritornò in Norvegia. Sembra che si sia ricreduto col passare del tempo e che sia ritornato in Islanda, nel distretto di Skagafjörður. Il libro tratta anche il primo insediamento pianificato, legato al norvegese Ingólfur Arnarson, che si stabilì nella località che chiamò Reykjavík (Baia Fumosa). Altri seguirono e la parte sud-occidentale dell'Islanda fu colonizzata.

[modifica] Alþing

All'inizio del X secolo fu fondata la prima assemblea distrettuale da Þorsteinn Ingólfsson. Nel 920, Úlfljótur andò in Norvegia, per preparare un codice di leggi da utilizzare in Islanda. Intanto Grímur Geitskör fu incaricato di trovare un luogo adatto per l'assemblea parlamentare nazionale, l'Alþing, che, insieme al Løgting delle Isole Fær Øer, viene spesso celebrata come la più antica assemblea parlamentare d'Europa.
Il luogo adatto fu trovato a Þingvellir. Nel 930 si tenne la prima Alþing. A Úlfljótur, insieme a 48 capitani, fu affidato il potere legislativo. Il potere giudiziario fu suddiviso in quattro corti, mentre la Corte d'Appello si riuniva una sola volta l'anno durante l'AlÞing.

I rappresentanti della popolazione dirimevano le dispute, emendavano le leggi e designavano le giurie che avrebbero giudicato i processi. Le leggi non venivano scritte, bensì mandate a memoria da un lögsögumaður (oratore della legge). È importante rimarcare che nell'Alþing non esisteva un vero e proprio potere esecutivo centralizzato, ma le leggi erano applicate dal popolo. Queste circostanze portavano spesso a vere e proprie faide familiari, fornendo amplissimo materiale agli autori delle saghe nordiche.

Gli abitanti dell'Islanda erano in prevalenza pagani e adoravano, fra gli altri, Thor, Odino e Freyja; nel X secolo tuttavia cominciarono le pressioni europee per la conversione al Cristianesimo e come risultato alla fine del millennio molte personalità islandesi avevano abbracciato la nuova fede. Nell'anno 999, per scongiurare una guerra civile che pareva inevitabile, l'Alþing decise che uno dei capi, Þorgeirr Ljósvetningagoði, avrebbe deciso sul tema della religione. Egli decise che l'Islanda si sarebbe dovuta convertire interamente al Cristianesimo, anche se i seguaci della religione pagana vennero lasciati proseguire il loro culto in segreto[2].

Le statue degli dei e degli idoli vennero pubblicamente gettate in una cascata spettacolare del nord dell'isola, vicino all'odierna Akureyri. Questa cascata da allora si chiama Godafoss, la cascata degli dei.

Il primo vescovo islandese, Ísleifr Gizurarson, venne consacrato dal vescovo Adalberto da Brema nel 1056.

[modifica] Epoca degli Sturlunghi

All'inizio del secondo millennio la scelta del cristianesimo, nonostante la procedura adottata, non avvenne senza contrasti: molte conversioni furono forzate e ci furono anche vittime. Per il resto, tuttavia, vi fu un lungo periodo di pace e sviluppo. Con l'inizio del XII secolo la pace cessò e l'Islanda entrò nel periodo storico detto "epoca degli Sturlunghi" (o Sturlungar). Quest'epoca è stata narrata nella "Sturlunga saga".

[modifica] Dominio norvegese

L'Islanda fu saccheggiata da eserciti stranieri. Queste invasioni provocarono spaccature nel governo dell'isola e le lotte di potere aumentarono il disordine. Questa situazione diede l'occasione a re Hákon di Norvegia di intervenire portando la propria protezione. Il popolo islandese dovette fare buon viso a cattivo gioco. Il governo locale venne sciolto e gli islandesi giurarono fedeltà al re norvegese. Venne creata una specie di confederazione nel 1262 e formulato un nuovo codice di leggi (1281), detto Jónsbók, che sanciva l'annessione dell'Islanda alla Norvegia. Nel secolo successivo, tre eruzioni del vulcano Hekla (1300, 1341 e 1389), portarono morte e distruzione nell'Islanda meridionale. Anche le malattie flagellarono il Paese e, quando la peste colpì la Norvegia, cessarono i commerci e rifornimenti dalla terraferma.

[modifica] Dominio danese

Nel 1397 l'Unione di Kalmar (Norvegia, Svezia, Danimarca), portò l'Islanda, quale provincia norvegese, sotto il dominio danese. Tutti i beni della chiesa furono requisiti dalla Stato danese con la riforma del 1550. La fine del XVI secolo vide una forte carestia, provocata da quattro freddissimi inverni consecutivi, che portò alla morte di oltre 9.000 persone. Monopoli commerciali bloccarono a lungo lo sviluppo dell'isola.

Nel 1552 la popolazione islandese dovette seguire (su ordine del regno danese) la Riforma protestante. Tuttora la maggioranza degli islandesi è di confessione evangelica. Il XVII e il XVIII secolo, portarono numerosi disastri naturali. Nel 1636 il vulcano Hekla eruttò per sette mesi consecutivi, eruzione che si ripeté nel 1693. Ancora eruzioni nel 1660 e nel 1755 da parte del Katla. Nel 1727 esplode l'Öræfi e nel 1783 il Lakagígar eruttò per dieci mesi consecutivi. A causa di ciò, si diffuse una nube velenosa che distrusse pascoli e colture, provocando una carestia che ridusse negli anni successivi la popolazione del 20%.

La pace di Kiel nel 1814 confermò ulteriormente la sovranità danese sull'Islanda. Il 1º dicembre 1918 venne fondato il Regno d'Islanda, che consentiva all'isola l'autonomia dalla Danimarca, ma sempre in unione personale con la corona danese.

[modifica] L'indipendenza

L'Islanda conquistò la sua indipendenza in concomitanza con la seconda guerra mondiale in Europa. Per aggirare il blocco navale franco-britannico, nel 1940 Adolf Hitler ordinò l'invasione della Norvegia e della Danimarca. Quest'ultima capitolò in sole 4 ore, cosicché l'Islanda, ancora sotto la sovranità della corona danese, si ritrovò di fatto senza governo centrale.

Con la successiva sconfitta della Norvegia e la conseguente possibilità da parte della marina tedesca di accedere al Mare del Nord, Francia e Gran Bretagna decisero di attuare un secondo blocco navale, cercando di chiudere la Germania nel Mare del Nord. Per far ciò, gli inglesi inviarono una spedizione in Islanda, prendendo possesso dell'isola. Ma la situazione sul fronte europeo peggiorò ulteriormente, quando nel 1940 le armate naziste sconfissero in 40 giorni la Francia, occupandola. La Gran Bretagna, trovatasi sola in Europa, dovette affrontare i pesanti bombardamenti della Luftwaffe durante la Battaglia d'Inghilterra, bombardamenti che avevano lo scopo di indebolire la resistenza britannica, per attuare poi l'invasione dell'isola. Per rafforzare le difese, la Gran Bretagna richiamò in patria tutte le forze possibili, tra cui il contingente britannico di stanza in Islanda.

Per evitare la perdita dell'isola, questo fu immediatamente rimpiazzato da una seconda spedizione, inviata dagli Stati Uniti d'America, nazione formalmente ancora neutrale nella guerra in corso, ma decisamente schierata dalla parte della Gran Bretagna. La spedizione americana era composta da alcuni reparti del Corpo dei Marines, che per l'occasione introdussero nell'inno del corpo una strofa che ricorda l'evento. L'occupazione militare si protrasse per tutta la seconda guerra mondiale, durante la quale i militari americani installarono sull'isola diverse basi militari. Nel 1944, in accordo con Washington, gli islandesi decisero per l'indipendenza dalla Danimarca, allora ancora sotto il dominio nazista, divenendo una repubblica. Pur con la conquista dell'indipendenza, il neonato governo islandese concesse alle forze americane di rimanere sull'isola.

[modifica] Dopo l'indipendenza

L'Islanda è membro fondatore (4 aprile 1949) della NATO, alla quale aderì a condizione di non essere costretta a partecipare a conflitti armati (anche perché, per sua scelta, l'Islanda non ha una propria forza militare).

Durante il periodo 2003-07, l'Islanda si è trasformata da una nazione più nota per la sua industria della pesca in un paese che fornisce sofisticati servizi finanziari, ma è stata di conseguenza colpita duramente dalla crisi finanziaria globale 2008, che si è estesa fino al 2009. La crisi ha portato alla più grande emigrazione dall'Islanda dal 1887.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Islanda ed Unione Europea.

Fa parte del Consiglio Nordico, dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA), nonché, dal 25 marzo 2001, dello spazio di Schengen. Il 23 luglio 2009 ha presentato domanda ufficiale d'adesione all'Unione Europea[3].

[modifica] Geografia

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Geografia dell'Islanda.
L'Islanda vista dal satellite, nel mese di settembre
Dorsale medio-atlantica nel sud dell'Islanda, presso il parco nazionale di Þingvellir
Tipico paesaggio islandese

L'Islanda è situata sulla frattura geologica del medio Atlantico. Vi si trovano parecchi vulcani attivi (il maggiore è l'Hekla), e circa il 10% della superficie è ricoperta da ghiacciai. Per questo è chiamata anche terra del ghiaccio e del fuoco.

L'isola ha parecchi geyser (parola islandese che si pronuncia "gheiser", e non "gaiser" alla tedesca) e un'ampia disponibilità di energia geotermica Ciò rende possibile che buona parte della popolazione abbia acqua calda e riscaldamento a basso costo, nonché energia elettrica prodotta dalle centrali geotermiche. Alcuni litorali dell'isola sono formati da fiordi. È sempre sui litorali che si trova la maggior parte delle località abitate. Le principali città sono la capitale Reykjavík, Keflavík (dove si trova l'aeroporto internazionale) e Akureyri. L'isola di Grímsey, situata sul circolo polare artico, è la località abitata più settentrionale d'Islanda.

Contrariamente alla Groenlandia, l'Islanda è considerata geograficamente far parte dell'Europa e non dell'America settentrionale. È la diciottesima isola più grande al mondo e la seconda d'Europa dopo la Gran Bretagna e prima dell'Irlanda.

È interessante notare come l'Islanda, intesa come isola e non come Stato, è tutta situata, anche se di pochissimo, a sud del circolo polare artico. Nel punto più settentrionale dell'isola, il capo di Rifstangi, il circolo polare dista appena un chilometro e mezzo. Nessun luogo della superficie dell'isola lo supera.

Solo l'isolotto di Grímsey, che fa parte della repubblica islandese, e soltanto nella sua zona settentrionale (perciò per pochi chilometri) viene attraversato dal parallelo del circolo polare. Da lì dirigendosi più a nord -oppure rimanendo di poco a sud del circolo, ma stando su di una collina sufficientemente elevata (anche solo di cento metri) - si può ammirare lo spettacolo del sole di mezzanotte, che dura un solo giorno all'anno, quello del solstizio d'estate, il 21 giugno. Procedendo invece verso nord il periodo aumenta, con il massimo di sei mesi proprio sull'esatto Polo Nord.

Comunque occorre aggiungere che, per effetto della rifrazione atmosferica, anche per diversi km. a sud del circolo, ed anche a livello del mare, si può osservare e ammirare il sole di mezzanotte.

[modifica] Geologia

Carta geologica sempificata dell'Islanda

La presenza di spaccature e canyon di ogni dimensione e forma, dovuti all'incessante attività geotermica, fanno sì che la presenza delle cascate formate dall'acqua dei numerosi fiumi e ruscelli che scorrono dai ghiacciai all'oceano sia pressoché infinita, se ne contano più di diecimila su tutto il territorio.

[modifica] Clima

L'Islanda si trova in una zona di forti contrasti termici sia atmosferici (tra i tiepidi venti sudoccidentali e quelli freddissimi che scendono dalla Groenlandia) che marini e quella fredda proveniente dal continente nordamericano, Groenlandia compresa. Tale situazione di contrasto genera intorno all'isola una zona di bassa pressione quasi permanente, che è stata battezzata "Depressione d'Islanda". Essa influenza il clima dell'isola più di ogni altro fattore, determinando un'estrema variabilità della forza dei venti, della loro direzione e dell'umidità delle masse d'aria. Di conseguenza, in Islanda, repentini passaggi dalla pioggia al bel tempo e di nuovo al maltempo sono la regola anziché l'eccezione. Non sono inoltre rare violente tempeste, dovute a passaggi di depressioni con valori barici anche inferiori ai 950 hPa[4].

Relativamente alla latitudine (63-66° N) e nonostante le sue propaggini settentrionali sfiorino il circolo polare artico, l'inverno dell’Islanda non è eccessivamente freddo, soprattutto per l’influenza (come detto) di parte della Corrente del Golfo, che sfiora l'isola sui suoi versanti meridionale e sudoccidentale. L’estate invece è molto breve e fresca (massime di luglio a Reykjavík sui 13º e minime sui 7º). Il record caldo della capitale è 24,8º[5], mentre quello assoluto islandese è 30,5º[6] (piuttosto alto, ma si deve tener conto del calore cittadino che, anche in centri abitati spaziosi come quelli dell'isola, mantiene le temperature almeno sui 2-3º al di sopra delle aree extraurbane). In genere nei giorni più caldi (a luglio) si superano di poco i 20º[6], ed è considerata già una notevole ondata di caldo, mentre durante la notte è rarissimo non scendere sotto i 10°[senza fonte]. All’interno (per via dell'altitudine) e a nordovest (a causa di una maggiore influenza della corrente fredda proveniente dalla Groenlandia) il clima è quindi molto più rigido e manca una vera e propria estate. I ghiacciai occupano l'11% dell'isola e si trovano anche ad altitudini collinari (lingue si spingono quasi fino al mare, anche a 50 m s.l.m.), e in zone ombrose gelo e neve rimangono tutto l'anno. Le piogge, dipendenti in massima parte dalla direzione del vento, ammontano a circa 1000–1600 mm annui lungo le coste meridionali e orientali, a 700–1000 mm all'interno dell'isola, a 800 mm a Reykjavík e a 400–600 mm a nord e nordest[7]. La parte con precipitazioni più basse dell'isola si trova a nord dell'enorme ghiacciaio Vatnajökull dove esse sono inferiori a 400 mm[7]. Le nevicate possono accadere anche a inizio giugno e fine agosto nell'entroterra.

In inverno, come detto, le temperature sono miti e non scendono di molto sotto lo zero: nei giorni più freddi (in gennaio) nelle regioni costiere meridionali si hanno temperature attorno ai 0º[6], negli altopiani centrali attorno ai -10º[6] e nelle zone settentrionali tra -25º e -30º[6]. Nonostante ciò, le gelate sono molto frequenti e sono rare giornate molto al di sopra dello zero. Ci possono essere anche escursioni termiche giornaliere molto marcate, ma esse sono strettamente legate alla direzione di provenienza del vento (anziché all'alternanza di luce ed oscurità). L'arcipelago di Vestmannaeyjar, che si trova al largo della costa meridionale, è la zona con il clima più oceanico: in inverno la temperatura minima media è di -1° ma la massima media non sale oltre i +2°[senza fonte]. Qui sono molto frequenti le giornate di forte vento con nevischio: la neve cade spesso, ma generalmente non ci sono grandi accumuli (non oltre i 15–20 cm). L'estate è invece estremamente piovosa e fresca.

In sintesi, il clima islandese è inadatto all'agricoltura (che pure potrebbe trovare condizioni favorevoli nei terreni vulcanici così fertili).

[modifica] Popolazione

[modifica] Storia demografica

Lontana sia dall'Europa che dall'America e lambita da mari particolarmente pericolosi, l'Islanda si conservò disabitata a lungo. Nel IX secolo l'isola fu raggiunta da alcuni monaci irlandesi seguiti, nell'874, dai primi colonizzatori norvegesi. La piccola comunità tese ad ingrandirsi per l'arrivo costante di immigrati non solo scandinavi, ma anche scozzesi e irlandesi. Si stima dunque che, nel X secolo, la popolazione doveva raggiungere le 25.000 unità. Esaurite poco dopo le immigrazioni, l'isola godette di un periodo di benessere favorito dai frequenti contatti con la Norvegia. Questa situazione, favorevole all'incremento naturale della popolazione, si arrestò durante il dominio danese, per poi riprendere verso la fine del XIX secolo: se allora gli islandesi erano ancora 80.000, già nel 1930 raggiungevano le 109.000 unità per poi arrivare rapidamente alle 320.000.

Gli immigrati compongono circa il 10% della popolazione; di questi, la maggioranza provengono dai paesi scandinavi, dall'Irlanda, dalla Germania o dall'Austria. Sempre maggiore, negli ultimi anni, è la presenza di rifugiati politici africani o asiatici.

[modifica] Distribuzione della popolazione

La popolazione si distribuisce, come in passato, lungo le aree costiere pianeggianti, in particolar modo nelle regioni occidentali. Le zone interne sono invece pressoché disabitate, fatta eccezione per alcune vallate. Le località più densamente popolate sono le coste del Faxaflói (dove sorge la capitale), di alcuni fiordi settentrionali e le pianure alluvionali del Sud-Ovest.

La densità media è tra le più basse del pianeta, tanto più se si tiene conto che oltre un terzo degli islandesi vive nella capitale. Il solo centro di grandi dimensioni è ancora Reykjavik ma pochissimi sono i centri definibili davvero "città" (tra questi, Kópavogur, Hafnarfjörður, Akureyri, Reykjanesbær). L'Islanda è uno dei Paesi europei con il più alto tasso di incremento naturale (13,83 nati l'anno ogni 1.000 abitanti contro 6,57 morti).

[modifica] Religione

Gli islandesi hanno libertà religiosa, come sancito dalla Costituzione. La religione ufficiale è il luteranesimo, professato secondo la Chiesa Nazionale d'Islanda (Þjóðkirkjan). Nel 2005 gli islandesi erano divisi nei seguenti gruppi religiosi:

La percentuale di popolazione rimanente è divisa tra altre Chiese o sette cristiane e religioni diverse dal Cristianesimo (meno dell'1%), tra queste la neopagana Associazione asatruar islandese (Íslenska Ásatrúarfélagið), che promuove la religione norrena precedente alla cristianizzazione dell'Islanda.

[modifica] Lingua

La lingua ufficiale è l'islandese, una lingua scandinava, che ha avuto poche trasformazioni dal Medioevo a causa dell'isolamento geografico. Essa, infatti, si avvicina moltissimo al norreno, la lingua che parlavano gli antichi Vichinghi. Un testo di 600 anni fa, per esempio, può essere letto e compreso perfettamente dalla popolazione islandese. L'islandese, infine, si presenta come la più arcaica delle lingue germaniche oggi presenti in Europa. La maggior parte della popolazione islandese conosce l'inglese. [senza fonte]

[modifica] Onomastica

Anziché utilizzare i cognomi, gli islandesi aggiungono al proprio nome personale il patronimico (nome del padre al genitivo) seguito dai suffissi:

  • -son (figlio) o
  • -dóttir (figlia).

In questo modo, Baldur figlio di Jon si chiamerà Baldur Jonsson. Sua sorella Elin invece si chiamerà Elin Jonsdóttir.

[modifica] Ordinamento dello Stato

Comuni dello stato

L'Islanda è una Repubblica Costituzionale dal 1944. Ha un sistema di governo parlamentare: il capo del governo e i ministri esercitano il potere esecutivo e formano il governo, che per restare in carica deve essere sostenuto dalla maggioranza dei membri del Parlamento (Althing). Il presidente della Repubblica, eletto dai cittadini, rimane in carica per quattro anni. Vigdís Finnbogadóttir, prima donna presidente nello Stato, e una delle prime con la carica di capo di Stato in tutto il mondo (eccettuate le regine regnanti) è stata riconfermata per ben tre volte nella carica.

[modifica] Suddivisioni storiche e amministrative

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Suddivisioni dell'Islanda.
Suddivisioni storiche dello stato

L'Islanda è suddivisa amministrativamente in municipalità, contee e regioni.

[modifica] Regioni

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Regioni dell'Islanda.
Regioni dell'Islanda

L'Islanda è divisa in 8 landsvæði (regioni), usate principalmente per scopi statistici, per delimitare le giurisdizioni delle corti distrettuali e in generale per l'attribuzione del codice postale. Prima del 2003 le regioni erano anche utilizzate per le elezioni dell'Althing. Questi utilizzi (eccetto per quelli statistici) sono comunque basati su una vecchia versione delle regioni dove la città di Reykjavík era una regione speciale ed i comuni limitrofi nell'odierna Regione della capitale erano parte della regione del Reykjanes, oggi nota come Suðurnes.

Id Landsvæði (traduzione) Capoluogo Popolazione Area in km² Pop./km²
7 Austurland Terra dell'est Egilsstaðir 11 798 22 721 0.52
1 Höfuðborgarsvæðið Regione della capitale Reykjavík 178 000 1 062 167.61
6 Norðurland eystra Terra del nordest Akureyri 26 618 21 968 1.21
5 Norðurland vestra Terra del nordovest Sauðárkrókur 9 310 12 737 0.73
8 Suðurland Terra del sud Selfoss 21 326 24 526 0.87
2 Suðurnes (già Reykjanes) Penisola meridionale Keflavík 16 727 829 20.18
4 Vestfirðir Fiordi occidentali Ísafjörður 8 014 9 409 0.85
3 Vesturland Terra dell'Ovest Borgarnes 14 457 9 554 1.51
Totale 286 250 102 928 2.78

[modifica] Contee

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Contee dell'Islanda.

L'Islanda è tradizionalmente divisa in 23 contee, sýslur, e 14 città indipendenti, kaupstaðir. Oggi questa divisione non ha più significato a livello amministrativo, visto che il paese è oggi diviso in 26 magistrati che sono la maggiore autorità per quanto riguarda la polizia locale (eccetto a Reykjavík dove c'è uno speciale ufficio di commissariato di polizia) e le funzioni amministrative come la dichiarazione di bancarotta o il matrimonio civile. Le giurisdizioni di questi magistrati seguono spesso le linee delle contee tradizionali, ma oggi si usa più di frequente riferirsi ad essi col nome della loro sede e non con quello della contea tradizionale (come per molte province italiane) anche quando si trovano sullo stesso territorio.

[modifica] Comuni

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Comuni dell'Islanda.

Il territorio è suddiviso in 79 sýslur (comuni). La maggior parte include un centro abitato principale (kaupstaður).

[modifica] Città principali

L'unico centro abitato dell'Islanda che possa definirsi città è Reykjavík, la capitale, in cui risiede quasi il 40% della popolazione. Oltre che sede politica e amministrativa è anche il principale centro industriale, possiede un porto e un aeroporto. La qualità della vita è piuttosto alta, così come il reddito pro capite, che è anzi tra i più elevati del continente. Le altre "città" principali si trovano, inevitabilmente, tutte lungo la costa. Oltre a Reykjavík, sempre a sud, si trovano Hafnarfjörður, Kópavogur, Selfoss e Keflavík, sede dell'aeroporto internazionale. Nella parte ovest dell'isola tra i principali centri si annovera Akranes, mentre a nord Akureyri ed Húsavík. Egilsstaðir è il principale centro dell'est Islanda. L'isola più importante è Vestmannaeyjar.

[modifica] Istituzioni

[modifica] Ordinamento scolastico

L'istruzione è obbligatoria e gratuita dai 6 ai 16 anni, ma la maggior parte degli islandesi oltre i 21 anni continua a studiare[senza fonte]. Vi è quindi un alto livello culturale e non esiste l'analfabetismo.

[modifica] Sistema sanitario

Il sistema sanitario è uno dei migliori del mondo. In Islanda non esistono le scuole di specializzazione per i medici neolaureati (ad eccezione della medicina del lavoro e medicina di base), per cui quest'ultimi si recano soprattutto in Svezia o Stati Uniti per completare il loro percorso di studio.

[modifica] Forze armate

L'Islanda è uno dei pochissimi paesi al mondo a non possedere un esercito, solo un corpo di polizia e la guardia costiera, dotata anche di battelli armati per la sorveglianza della propria flotta di pescherecci, data la fortissima concorrenza con le flotte della Gran Bretagna, della Danimarca, della Norvegia e della Russia, concorrenza spesso sfociata in aspre dispute diplomatiche tra questi paesi. La difesa militare del paese è affidata agli Stati Uniti, precisamente alla IDF (Icelandic Defence Force). Gli Stati Uniti hanno installato basi militari sull'isola sin dalla seconda guerra mondiale, ampliate e rafforzate durante la Guerra Fredda in funzione anti-sovietica. Pur impegnandosi a garantire la sicurezza dell'Islanda, il governo americano ha chiuso l'ultima base militare (Keflavík) nel 2006. L'Islanda è un membro della NATO (North Atlantic Treaty Organization), alleanza militare che lega la maggior parte dei paesi europei, il Canada e gli Stati Uniti.

[modifica] Politica

L'Islanda è una repubblica parlamentare. Il Parlamento, che si chiama Althing (in islandese "Alþingi"), venne fondato nel 1845 con funzioni consultive per il Re di Danimarca. Ciò fu visto generalmente come un ristabilimento dell'assemblea fondata nel 930, nel periodo del Commonwealth, e sospeso nel 1799. Esercita il potere legislativo ed oggi ha 63 membri eletti a suffragio universale ogni quattro anni.

Il Presidente della Repubblica, eletto solitamente tra figure di spicco esterne al mondo politico, ha compiti principalmente cerimoniali, con funzioni diplomatiche e di capo di stato, ma detiene anche l'importante potere di mettere il veto ad una legge promulgata dal parlamento, e di sottoporla a referendum popolare. In ogni caso, un dibattito è ancora in corso riguardo ai poteri del Presidente. Vigdís Finnbogadóttir è stata la prima donna ad essere eletta Capo di Stato nel 1980. Ha esercitato le funzioni presidenziali fino al 1996.

Il Primo Ministro è il capo del Governo, e insieme a quest'ultimo detiene il potere esecutivo. Il Governo è formalmente nominato dal Presidente della Repubblica dopo le elezioni legislative. In ogni caso, il processo di formazione del governo è generalmente condotto dai leader dei partiti politici, che costituiscono una coalizione in grado di avere una maggioranza nell'Alþing e assegnano le deleghe ai ministri. Solo nel caso in cui i leader dei partiti non siano in grado di raggiungere un compromesso in un ragionevole lasso di tempo, il Presidente della Repubblica può nominare autonomamente un Governo. Un caso simile non è mai avvenuto dalla fondazione della Repubblica nel 1944, ma nel 1942 il reggente Sveinn Björnsson, nominato dall'Alþing nel 1941 nominò un governo non parlamentare. Il reggente aveva, nella pratica, funzioni presidenziali, e Björnsson divenne successivamente il primo Presidente della Repubblica nel 1944.

In Islanda i governi sono sempre stati formati da coalizioni tra due o più partiti, in quanto nessun partito ha mai ricevuto una maggioranza dei seggi da solo.

Le elezioni per i consigli municipali, il parlamento, e il Presidente della Repubblica, sono tenute ogni quattro anni.

[modifica] Situazione attuale

A seguito delle elezioni legislative del maggio 2007, si costituì un governo formato da una coalizione tra il Partito dell'Indipendenza, di destra, e l'Alleanza socialdemocratica, che godeva di un'ampia maggioranza di 43 seggi su 63 nell'Alþing. Dal 1º febbraio 2009, a seguito delle dimissioni del Primo Ministro Geir Hilmar Haarde, ha assunto tale carica Jóhanna Sigurðardóttir (Alleanza socialdemocratica), a capo di un governo di coalizione tra i socialdemocratici, la sinistra e i verdi; è stata la prima donna a ricoprire questa funzione in Islanda, oltreché la prima donna omosessuale a ricoprire la carica di Primo Ministro al mondo[9]. È stata riconfermata nel ruolo a seguito delle elezioni anticipate tenutesi il 25 aprile 2009, che ha visto la vittoria della coalizione formata dal Samfylkingin (Alleanza socialdemocratica) e dal Vinstrihreyfingin grænt framboð (Movimento dei Verdi di sinistra). Il 16 luglio 2009 il Parlamento ha autorizzato il governo a iniziare i negoziati per l'adesione all'Unione europea[10].

[modifica] Presidenti della Repubblica

[modifica] Partiti politici

I principali partiti politici:

[modifica] Libertà di stampa

Il parlamento, il 16 luglio 2010, ha approvato una legge che garantisce a pieno la libertà di espressione. In particolar modo, viene garantita l'impunità a chiunque pubblichi su internet informazioni riservate militari, giudiziarie o societarie. La medesima norma[11] tutela anche chi viola un segreto di stato. L'Islanda, pertanto, non potrà dare esecuzione ad alcuna rogatoria estera volta ad oscurare un sito internet islandese contenente tali informazioni.[12]

[modifica] Economia

La stazione geotermica di Nesjavellir fornisce energia alla zona di Reykjavík
Monete da 1, 10, 50 e 100 corone.

La forte crisi economica globale del 2008 ha portato l'Islanda al crack finanziario: prima di questi eventi l'economia islandese era piccola ma ben sviluppata, con un PIL stimato sui 10 miliardi di dollari nel 2005 (e un reddito procapite di 52.764 $, uno tra i più alti del pianeta). Nel 2009 tramite referendum gli islandesi hanno sentenziato al 93 % di non voler pagare il debito delle loro banche: si è innescata così una sorta di rivoluzione silenziosa, che ha portato alle dimissioni del governo, alla scrittura di una nuova costituzione nel 2010, e soprattutto, alla nazionalizzazione della maggioranza degli istituti bancari e all'arresto dei banchieri che avevano portato il paese alla bancarotta.[13][14]

L'industria agricola islandese è ostacolata dal clima; principalmente consiste nella coltivazione di patate e verdure (in serre), allevamento di pecore e pesca.

L'Islanda è altamente dipendente dall'industria peschereccia, la quale fornisce il 70% delle esportazioni del paese e sfrutta il 4% della forza lavoro. Il paese ha poche risorse minerarie: in passato venivano sfruttati giacimenti di zolfo e la diatomite veniva estratta dai depositi del lago Mývatn. Per ragioni ambientali i depositi sono stati chiusi. L'Islanda offre anche un grande apparato industriale, attivo in vari settori ma soprattutto sul settore del pesce e della metallurgia.

Sono presenti nel Paese alcune realtà produttive di eccellenza in settori ad alta tecnologia: ad esempio le famose protesi in fibra di carbonio del corridore Oscar Pistorius sono prodotte da un'azienda islandese, la Össur.

In seguito alla crisi finanziaria ed economica la disoccupazione è passata dal minimo storico dell'1% nel 2008 all'8,2% del febbraio 2009[15].

[modifica] Energia

Grazie alle fonti idroelettriche e geotermiche, le società energetiche forniscono all'Islanda più del 70% dell'energia necessaria agli abitanti: in proporzione, di più di qualsiasi altro stato. Il 99,9% dell'energia elettrica viene generata da fonti rinnovabili; il Parlamento Islandese nel 1998 ha deciso di eliminare tutti i combustibili fossili dall'isola e di ottenere solo mezzi di trasporto a idrogeno: entro il 2050, l'Islanda sfrutterà solo energia rinnovabile.[16]

La maggiore delle centrali idroelettriche è di gran lunga quella di Kárahnjúkavirkjun (690 MW), costruita nell'area nord del Vatnajökull. Le altre centrali sono situate a Búrfell (270 MW), Hrauneyjarfoss (210 MW), Sigalda (150 MW), Blanda (150 MW). La più grande centrale geotermica (Hellisheiði) si trova presso il vulcano Hengill.

Landsvirkjun è il nome della compagnia elettrica nazionale.

[modifica] Moneta

La valuta corrente è la corona islandese (codice ISO 4217: ISK; in islandese króna, plurale: krónur), emessa solo dalla Banca Centrale d'Islanda (Seðlabanki Íslands). La corona islandese, ha subito parecchio gli effetti della crisi economica del 2008 e dell'inflazione e si è progressivamente svalutata contro l'euro dimezzando il suo valore nel biennio 2007 - 2008 scivolando da un massimo di 82,13 corone fino a un minimo di 195,00 corone contro 1 euro.[17]

Al 24 luglio 2011 1 euro viene cambiato a 164,976 corone.

Dal 2003, le seguenti banconote e monete (emesse dal 1980) hanno corso legale:

  • Banconote: 500, 1.000, 2.000, 5.000 krónur.
  • Monete: 1, 5, 10, 50, 100 krónur.

Quando la crisi economica si stava avvicinando, l'allora ministro degli esteri Valgerður Sverrisdóttir annunciò, in un'intervista del 15 gennaio 2007, che il governo islandese stava prendendo seriamente in considerazione la possibilità di utilizzare l'euro senza unirsi all'Unione europea, come accade nella Repubblica del Montenegro. Tale proposta è stata poi ripresentata dopo la crisi da altri esponenti del partito indipendentista tipo Bjrn Bjarnasson, a dimostrazione della difficoltà di decidere sul da farsi e la scarsa preparazione in tema economico di alcuni politici islandesi di spicco.

[modifica] La crisi del 2008 e la "Rivoluzione Islandese"

L'inizio della crisi ha la propria genesi, in realtà, nei primi mesi del 2006[18], quando si ebbero i primi casi di insolvenza delle tre banche principali dell'isola: la Glitnir, la Kaupþing, la Landsbanki. La situazione andò via via peggiorando nel corso dell'anno seguente, per poi precipitare a ottobre del 2008 quando l'intera isola venne travolta dai crolli sulle borse mondiali seguite alla crisi americana dei mutui subprime. Nel corso dei dieci anni precedenti, l'economia islandese era cresciuta ad un ritmo attorno al 6% annuo, ragguardevole se si considera che si trattava di uno dei paesi con il reddito pro-capite più alto del mondo. L'Europa nello stesso periodo era cresciuta ad un ritmo ancorato al 2%. Ad aggravare la situazione, c'era il fatto che la krona era una valuta fluttuante, esposta all'influenza dei mercati mondiali. I tassi di interesse erano piuttosto alti: 5-6%, contro il 2-4% dell'area euro-USA, e soprattutto lo 0-1% del Giappone. La situazione incoraggiava l'afflusso di denaro dal mercato globale per finanziare debito pubblico, azioni e obbligazioni islandesi. In particolare risultava conveniente a fini speculativi contrarre prestiti, ad esempio, in Giappone e reinvestirli in Islanda (carry trade).

Per arginare il fenomeno, la banca centrale alzò i tassi di interesse. Tale iniziativa, in teoria, avrebbe dovuto scoraggiare il ricorso all'indebitamento da parte degli islandesi (dal momento che alzare i tassi e quindi il costo del denaro vuol dire in pratica rendere meno vantaggioso l'acquisto di titoli pubblici a tasso fisso ma rendere più appetibili strumenti finanziari a tasso variabile e i depositi sui conti correnti), ma ebbe l'effetto contrario a causa dei ridotti volumi in questione (ridotti con riferimento all'economia mondiale, giganteschi rispetto alla piccolissima economia dell'isola). Si innescò, così, un circolo vizioso: più i tassi salivano, più i titoli di debito diventavano appetibili e attiravano capitali, il che spingeva i tassi sempre più in alto, e così via. Nel giro di qualche anno i tassi di sconto, da cui dipendono in particolare gli interessi sui Buoni del Tesoro, raddoppiarono e poi triplicarono fino a sfiorare il 15%.

Nel frattempo le tre minuscole banche islandesi si riempirono di denaro straniero, che utilizzarono in acquisizioni all'estero, specialmente in Svezia, Norvegia, Danimarca. Lo stesso fecero gli imprenditori islandesi acquistando quote in aziende di tutto il mondo. Il ricorso al credito fu ingente anche da parte dei lavoratori, che vedevano i propri salari crescere allo stesso ritmo. D'altra parte, nel peggiore dei casi, investire in Islanda rendeva invariabilmente percentuali a due zeri, come ad esempio nel mercato degli immobili, i cui prezzi erano più che raddoppiati.

A gennaio 2006, l'agenzia di rating Fitch espresse perplessità sul fatto che un indebitamento di tali proporzioni fosse sostenibile da parte di un paese di 300.000 abitanti. Si parlava infatti di debiti esteri per diversi miliardi di dollari, cioè di cifre confrontabili con l'intero PIL (pari a una decina di miliardi). La sfiducia sui mercati internazionali derivante dall'abbassamento del rating causò una mancata sottoscrizione di un'obbligazione a cinque anni emessa dalla banca Kauphting, che stava scadendo: della nuova emissione, pari a 1250 milioni di dollari, le richieste si fermano a 600 milioni. La banca restò dunque scoperta per 625 milioni, e fu l'inizio di una crisi inarrestabile, con le caratteristiche code agli sportelli delle banche. Anche il deficit dello stato viaggiava a due cifre (> 20%) e nel corso degli anni aveva portato ad un debito pubblico pari a quattro-cinque volte il PIL.

Nell'ottobre del 2008, dopo ripetute iniezioni di liquidità da parte di diversi paesi che non hanno portato significativi miglioramenti, l'Islanda viene travolta dalla crisi dei mercati valutari americani e si dichiara sull'orlo del fallimento.[19][20]

Il 7 ottobre 2008 la Russia propone un prestito di oltre 4 miliardi di euro all'Islanda[21]. Il 20 ottobre 2008 vede la luce un piano alternativo al prestito russo, stavolta pilotato dal Fondo Monetario Internazionale, in cui si prevede un prestito diretto di un miliardo di dollari, e di altri cinque miliardi forniti attraverso le banche centrali scandinave e giapponese[22].

Durante tutto il 2009 la situazione si va marginalmente stabilizzando, ma le finanze del paese continuano a versare in situazione drammatica: a luglio 2009 è solo con un prestito di 2 miliardi di euro da parte del Fondo Monetario Internazionale che viene scongiurata l'ennesima imminente bancarotta[23].

Le tre banche del Paese – Landsbanki, Glitnir e Kaupthing – operano con un'esposizione di 11 volte il PIL islandese, chiaramente impossibile da rimborsare per gli istituti e per lo Stato. L'esposizione riguarda in gran parte depositi raccolti dalle filiali estere, di correntisti del Regno Unito (320.000 persone) e dell'Olanda[24].

Un movimento di opinione ha manifestato e raccolto firme per bloccare il rimborso dei debito estero (soprattutto verso banche Olandesi e Inglesi) con le tasse degli islandesi e il Presidente Olafur Ragnar Grimsson ha bloccato un disegno di legge che prevedeva il rimborso di 3.4 miliardi di euro a debitori del Regno Unito e Olanda. Nel marzo del 2010 si è tenuto un referendum a tal proposito e il 93% degli islandesi si è opposta alla legge di rimborso. Una nuova proposta di rimborso è ugualmente stata bocciata mediante referendum nel marzo del 2011[25]. In altre parole, il debito estero è stato letteralmente "cancellato" anziché pagato in quanto ritenuto causato da azioni criminose di banchieri e membri del governo.

Nel frattempo, il Governo ha disposto le inchieste per determinare giuridicamente le responsabilità civili e penali della crisi. Vengono emessi i primi mandati di arresto per diversi banchieri e membri dell’esecutivo. L’Interpol si incarica di ricercare e catturare i condannati: tutti i banchieri implicati abbandonano l’Islanda.

[modifica] La nuova Costituzione

In questo contesto di crisi, alcuni cittadini costituiscono un movimento per proporre la redazione di una nuova Costituzione che possa incorporare le lezioni apprese durante la crisi e che sostituisca quella in vigore dal 1944 e basata sul modello danese[26]. Per lo scopo, ci si rivolge direttamente agli elettori: il 27 novembre 2010 vengono eletti in questa assemblea da meno del 36% degli aventi diritto 25 cittadini, liberi da affiliazione politica, tra i 522 che si sono candidati[27]. Gli unici due vincoli per la candidatura, a parte quello di essere liberi dalla tessera di qualsiasi partito, erano quelli di essere maggiorenni e di disporre delle firme di almeno 30 sostenitori. L'autoproclamatisi 'Assemblea Costituente' (Stjórnlagaráð) eletta era composta da docenti universitari, avvocati, giornalisti ed anche da un sindacalista, un contadino, un pastore e un regista[28]. Al termine dei propri lavori, il 29 luglio 2011 il movimento ha presentato al Parlamento islandese un progetto, nel quale sono confluite la maggior parte delle “linee guida” prodotte in modo consensuale via internet e nel corso delle diverse assemblee del movimento che hanno avuto luogo in tutto il Paese. La proposta popolare di riforma costituzionale è attualmente sottoposta al vaglio di una commissione parlamentare e dovrà essere sottoposta ad approvazione tramite referendum popolare prima delle elezioni presidenziali che si terranno a metà 2012[29].

[modifica] Trasporti

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Trasporti in Islanda.

In Islanda la rete ferroviaria è assente.
La strada n.1 (Hringvegur) che gira come un anello attorno all'isola è lunga attualmente (2003) circa 1.300 km. Venne terminata solo nel 1974 con la costruzione degli ultimi ponti presso Skaftafell. Attualmente è asfaltata per ampi tratti, mentre alcuni anni fa lo era solo presso la capitale Reykjavík. A seconda della tratta la strada si chiama Suðurlandsvegur, Vesturlandsvegur, Norðurlandsvegur e Austurlandsvegur.
I sistemi aeroportuali sono sviluppati in tutto il territorio. Il principale aeroporto per voli internazionali si trova a Keflavík (Aeroporto di Keflavík) - circa 50 km da Reykjavík. A Reykjavík si trova un aeroporto più piccolo per i voli nazionali e aeroplani privati.

[modifica] Ambiente

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Aree naturali protette dell'Islanda.

In Islanda sono presenti tre parchi nazionali:

Più di ottanta le aree di protezione di tipo diverso: parchi, monumenti naturali, riserve paesaggistiche e rifugi faunistici. La Nazione detiene il miglior indice di performance ambientale del 2010: tale indice prende in considerazione diversi parametri come la qualità dell'aria, l'utilizzo delle risorse idriche, forestali, lo sfruttamento della pesca, la biodiversità e l'agricoltura.[30]

[modifica] Fauna

Nel nord ovest si trova uno degli ultimi territori selvaggi d'Europa con molti uccelli e renne (importate dalla Norvegia, ma allo stato brado).

Sull'isola si trova anche la volpe polare. Il Mink/ Visone (un predatore) è fuggito da allevamenti per pellicce e non ha nemici naturali.

Il cavallo islandese è una razza con un trotto (Tölt) veloce, sicuro e comodo per la cavalcata. È vietata l'importazione di cavalli in quanto si teme l'introduzione di malattie equine e la minaccia alla purezza della razza del cavallo islandese.

L'Islanda è stata da sempre un'isola di pastorizia. Gli ovini (prevalentemente della razza Round-Up Réttir) godono come pure i cavalli di molta libertà e possono approfittare di ampi pascoli, dai quali vengono richiamati solo in autunno.

La caccia alle balene è stata sospesa nel 1986, ma nel 2006 il governo ha annunciato di riprendere l'attività.[31] Nel 2010, alla vigilia dei negoziati per l'adesione dell'Islanda all'Unione Europea, la questione è stata riaperta in quanto l'Islanda, cacciando i cetacei, non rispetterebbe gli orientamenti comunitari e la moratoria internazionale.[32]

Tra gli uccelli, la pulcinella di mare (Fratercula arctica) è considerato una sorta di animale simbolo dell'isola. Posti importanti per l'avifauna sono la penisola Látrabjarg, il lago Mývatn, le isole Vestmannaeyjar. Qui una Lista degli uccelli dell'Islanda

[modifica] Flora

La flora islandese ha alcune specie endemiche. I lupini, con una caratteristica fioritura violetta in giugno, vennero introdotti dopo la seconda guerra mondiale. Si fa notare l'assenza di boschi. Al momento della colonizzazione la situazione era differente, ma in seguito alla costruzione navale, alla forte presenza di pecore e all'edilizia il disboscamento nel corso dei secoli è stato praticamente totale. Attualmente ci sono sforzi per il rimboschimento. Gli effetti di questa riforestazione possono essere ammirati in alcuni siti della parte settentrionale dell'isola. In Islanda ci sono tre parchi nazionali. A causa del clima la vegetazione non è molto sviluppata, si riduce a muschi, prati e piccoli boschi.

Le zone boscose islandesi sono ricchissime di funghi, la gran parte dei quali commestibili. Porcini e altri funghi del genere Boletus, di buona qualità anche se meno saporiti rispetto a quelli alpini, si possono trovare con grande facilità anche ai bordi di strade e sentieri.

[modifica] Arte e cultura

Per quanto riguarda l'ambito musicale, la musicista islandese più famosa al mondo è sicuramente Björk, il cui stile istrionico abbraccia vari generi (pop rock, alternative rock, trip hop, elettronica). Noti sono anche i Sigur Rós e i Múm, band esponenti del dream pop e del post-rock; i GusGus, formazione dedita alla musica elettronica; così come la cantautrice Emiliana Torrini (di madre islandese e padre italiano) che, oltre che per se stessa, ha scritto brani anche per Madonna e Kylie Minogue. Ha ottenuto grande successo, davanti a un'audience di circa 150 milioni di telespettatori, la giovane Yohanna all'Eurovision Song Contest 2009 con il brano Is it true. L'Islanda è anche patria di Vratyas Vakyas, fondatore e unico membro della One man band Folk Metal Falkenbach. Attualmente vive a Düsseldorf, in Germania.

Nell'ambito cinematografico, la figura più importante è quella di Friðrik Þór Friðriksson, regista, sceneggiatore e produttore: nel 1987 ha fondato la Icelandic Film Corporation, la principale società di produzione islandese e nel 1991 il film da lui diretto, Children of Nature, è stato candidato all'Oscar come miglior pellicola straniera.
Nel 2002 ha riscosso un buon successo internazionale il film Nói Albínói, scritto e diretto dal regista e sceneggiatore Dagur Kári.

Kári, tra le altre cose, è figlio di Pétur Gunnarsson, scrittore, poeta, nonché autore di canzoni, molto famoso in patria.
Lo scrittore islandese più noto in assoluto è comunque il romanziere Halldór Laxness, premio Nobel per la letteratura nel 1955.

Nordicum-Mediterraneum è un forum internazionale e interdisciplinare per la presentazione, discussione e scambio di idee e risorse legate al mondo Mediterraneo e Nordico, pubblicato dall'Università di Akureyri[33].
In particolare Nordicum-Mediterraneum studia i legami tra l'Islanda e l'Italia, dal punto di vista storico, culturale, economico, politico, scientifico, religioso e artistico[34]; analizza poi le origini comuni e le tradizioni intrecciate delle comunità del Nord eurasiatico - Nordicum - e del Sud - cioè Mediterraneum.

[modifica] Tradizioni

  • L'alfabeto ha 32 lettere (vedasi lingua islandese). Alla A segue la Á e così via fino alla Ö, che contrariamente alla lingua tedesca viene considerata una lettera a parte e non una variante della O (ciò significa che in un elenco ordinato alfabeticamente le due lettere verranno differenziate, stessa cosa vale per le lettere accentate).
  • Nell'elenco telefonico gli abbonati sono ordinati in base al loro primo nome, dato che la seconda parte non è un cognome ma un patronimico, formato dal nome del padre con il suffisso -son per i figli oppure -dóttir per le figlie. Veri cognomi sono assai rari e di origine straniera (soprattutto danese).

Questi nomi vengono mantenuti anche in seguito a matrimonio. È frequente dare ai propri figli i nomi già presenti in famiglia. Molti islandesi sono in grado di ripercorrere il proprio albero genealogico fino ai tempi della colonizzazione.

  • Una particolarità è la festività del Sumardagurinn fyrsti del primo giorno d'estate.

Cade il primo giovedì dopo il 18 aprile. Si tratta del primo giorno del primo mese estivo Harpa secondo l'antica suddivisione islandese dei mesi. Molto prima dell'introduzione dei regali di natale, questo era il giorno per i regali ai bimbi. Gli antichi nomi islandesi dei mesi sono ancora in uso. Anticamente si distingueva solo tra le stagioni "inverno" e "estate". Tuttora l'età dei cavalli viene contata in inverni e non in anni. Il mese Þorri è il quarto mese invernale, durante il quale si festeggia Þorrablót, simile al carnevale.

  • Un'altra festa è quella degli impiegati Verslunmannahelgi il primo lunedì di agosto, durante il quale molti islandesi approfittano del fine settimana prolungato per fare gite fuoriporta e grandi feste.
  • L'Islanda è il Paese che ha ospitato il Roverway 2009, campo scout internazionale per giovani di tutto il mondo.

[modifica] Curiosità

L'Islanda fu la prima nazione a riconoscere internazionalmente la nuova restaurazione dell'indipendenza estone nel 1991. Oggi una targa commemorativa è stata posta fuori dal Ministero degli Esteri islandese, che ricorda questo fatto. Lo stesso ha fatto l'Estonia a ricordo di questo evento e come simbolo della loro amicizia.

[modifica] Bibliografia

[modifica] Note

  1. ^ http://www.lonelyplanetitalia.it/destinazioni/europa/islanda/storia/
  2. ^ Testi mariani del secondo millennio, Vol. 8, a cura di Ferdinando Castelli
  3. ^ Ue: Islanda ha presentato domanda di adesione
  4. ^ Grafico isobare
  5. ^ Terri Mapes. Weather in Iceland: Temperatures, Weather & Climate. About.com. URL consultato il 06-03-2009.
  6. ^ a b c d e The dynamic climate of Iceland. URL consultato il 06-03-2009.
  7. ^ a b Markús Á. Einarsson, 7 in Climate of Iceland.
  8. ^ http://www.catholic-hierarchy.org/country/sc1.html
  9. ^ Notizia sul sito dell'Unità
  10. ^ http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/esteri/ue-islanda/ue-islanda/ue-islanda.html
  11. ^ Immi.is - Icelandic Modern Media Initiative
  12. ^ www.repubblica.it
  13. ^ http://www.ilcambiamento.it/lontano_riflettori/islanda_rivoluzione_silenziosa.html
  14. ^ http://www.cronachelaiche.it/2011/09/islanda-l%E2%80%99isola-che-non-ci-deve-essere/
  15. ^ IceNews. «Iceland unemployment figures for Febrary».
  16. ^ http://archiviostorico.corriere.it/2002/ottobre/18/Idrogeno_Europa_ritardo_nella_ricerca_co_0_021018624.shtml
  17. ^ Valore registrato il 6 ottobre 2008, fonte: Il Sole 24 ORE
  18. ^ Maurizio Blondet. «Islanda: chi l'ha rovinata».
  19. ^ «Islanda sull'orlo del precipizio, banche congelate in Borsa». Il Sole 24 ore, 6 10 2007. URL consultato in data 8 ottobre 2008.
  20. ^ Ettore Livini. «Islanda. L'isola in bancarotta.». La Repubblica, 9 10 2008, p. 35-37.
  21. ^ «Islanda al verde, la Russia presta 4 miliardi di euro». Il Sole 24 ore, 7 10 2007. URL consultato in data 8 ottobre 2008.
  22. ^ «Islanda, il Fmi guida piano di salvataggio da 6 mld di dollari». Il Sole 24 ore, 20 10 2008.
  23. ^ «Islanda, un modello di crisi».
  24. ^ http://www.telegraph.co.uk/finance/comment/ambroseevans_pritchard/6938414/Angry-Iceland-defies-the-world.html/ Telegraph del 6 gennaio 2009
  25. ^ Islanda: referendum, no a rimborso a Gb e Olanda
  26. ^ Islanda, al referendum trionfa il no Ma il voto riapre il negoziato. La repubblica.it, 7-3-2010. URL consultato il 7-3-2010.
  27. ^ Pascal Riché. (FR) La «révolution démocratique» en Islande tient du fantasme. URL consultato il 27 luglio 2011.
  28. ^ (EN) Iceland Election Results Announced. URL consultato il 1 agosto 2011.
  29. ^ Thorvaldur Gylfason. (EN) Crowds and Constitutions. URL consultato il 21 ottobre 2011.
  30. ^ www.corriere.it
  31. ^ L'Islanda riapre la caccia alle balene e il mondo si divide ancora - da Repubblica del 18 ottobre 2006.
  32. ^ L'Islanda nella Ue? Molto dipende dalla caccia alle balene - Il caso - da L'Unità del 21 giugno 2010.
  33. ^ Vedi il Sito di Nordicum-Mediterraneum online (e Nordicum-Mediterraneum in DOAJ, Directory of Open Access Journals), hirsla.lsh.is, mbl.is (sul suo responsabile, Giorgio Baruchello, vedi philosophypress.co.uk)
  34. ^ linguenordiche.it

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

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