Romania

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Romania
Romania – Bandiera Romania - Stemma
(dettagli) (dettagli)
Romania - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Romania
Nome ufficiale România
Lingue ufficiali Romeno
Capitale Bucarest  (1 944 367 ab. / 2009)
Politica
Forma di governo Repubblica semipresidenziale
Presidente Traian Băsescu
Primo ministro Emil Boc
Indipendenza 13 luglio 1878
dall'Impero Ottomano
Ingresso nell'ONU 14 dicembre 1955
Ingresso nell'UE 1º gennaio 2007
Superficie
Totale 238.391 km² (78º)
 % delle acque 3,0 %
Popolazione
Totale 22.246.862 ab. (2008) (49º)
Densità 90,68 ab./km²
Geografia
Continente Europa
Fuso orario UTC+2/Ora legale +3
Economia
Valuta Leu romeno
PIL (PPA) 270.330 milioni di $  (40º)
PIL pro capite (PPA) 12.600 $  (2008)  (66º)
ISU (2007) 0,837 (alto) (63º)
Consumo energetico 0,24 kW/ab.
Varie
TLD .ro, .eu
Prefisso tel. +400
Sigla autom. RO
Inno nazionale Deşteaptă-te, Române!
Festa nazionale 1º dicembre
{{{nome}}} - Mappa
 

La Romania (in romeno România) è uno Stato membro dell'Unione europea posto nel sud-est dell'Europa, nell'area detta Europa danubiana, attigua all'Europa balcanica.
Istituita nel 1859 e riconosciuta come stato indipendente nel 1877, la Romania confina a nord-est con l'Ucraina e la Repubblica di Moldavia, ad ovest con l'Ungheria e la Serbia e a sud con la Bulgaria. La Romania possiede anche 244 km di litorale sul Mar Nero.

Indice

[modifica] Storia del nome e dell'identità nazionale

Il nome "Romania" deriva dall'aggettivo latino Romanus, romano.[1] Il nome "Romania" viene usato ufficialmente per denominare le terre dell'attuale stato di Romania solo dalla seconda metà del XIX secolo. Prima si parlava di Valacchia e Moldavia, per denominare i principati a popolazione rumena. Mentre il nome Valacchi deriva dai termini "Vlah" utilizzati dalle popolazioni germaniche e slave per denominare tutte le genti europee di lingua latina, i valacchi chiamavano se stessi "romani".[2] Il motivo per cui i romeni si identificano attraverso la parola latina "romanus" (română român/ e quindi român) comincia ad essere menzionato a partire dal XVI secolo da alcuni autori, tra i quali alcuni umanisti italiani che ebbero modo di viaggiare in Transilvania, Moldova e Valacchia. Il più antico documento scritto in lingua rumena, è una lettera del 1521 (conosciuta sotto il nome di "La Lettera di Neacşu da Câmpulung - Scrisoarea lui Neacşu din Câmpulung") nella quale veniva annunciato al rappresentante locale di Braşov l'imminente attacco da parte dei Turchi. Lo stesso documento risulta il più antico attestante la denominazione di "Ţara Românească-Terra Rumena".

Nel periodo tardo-antico, l'Impero romano spesso era identificato, in lingua latina, dalla parola "Romània". La denominazione "Romània" è inoltre oggi utilizzata per designare il territorio di diffusione delle lingue romanze.

[modifica] Geografia

Mappa fisica della Romania

Gran parte della frontiera romena con la Serbia e la Bulgaria a sud e a sud-ovest è formata dal Danubio. Il Danubio ha come affluente il fiume Prut che forma il confine con la Repubblica di Moldavia a nord-est, dove la foce del fiume sul Mar Nero delimita anche il confine con l'Ucraina.

I monti Carpazi dominano gran parte della Romania soprattutto a Nord-Ovest disponendosi a ferro di cavallo, con cime alte fino a 2.500 m e raggiungendo i 2.544 m del monte Moldoveanu.

Le città principali sono Bucarest (Bucureşti), Iaşi, Braşov, Timişoara, Cluj-Napoca, Costanza (Constanţa), Craiova, Sibiu, Suceava, Galaţi, Brăila, Oradea, Bacău.

Accanto al Danubio, i fiumi più importanti della Romania sono:

[modifica] Popolazione

[modifica] Demografia

Crescita demografica dal 1961 al 2003

In diminuzione da oltre trent'anni, la popolazione romena fa registrare un tasso di crescita naturale negativo (-0,4%) e una forte mortalità infantile (1,8%, più di quattro volte superiore a quella italiana). In aumento dal 1948 la popolazione urbana (circa il 68% del totale).

[modifica] Etnie

La moschea del re Carlo I di Costanza, centro dell'Islam in Romania

La grande maggioranza della popolazione è di etnia romena.

Vi sono delle notevoli minoranze ungheresi (6,6% secondo il censimento del 2002) e, in misura minore, rom (1,5%), ucraine (soprattutto nelle regioni settentrionali; 0,3% della popolazione totale del paese), tedesche (1,3%), turche e tatare (in Dobrugia; 0,26%) o anche russe (0,2%) e serbe (0,11%). Le numerose minoranze etniche, oltre una ventina, sono per legge rappresentate in Parlamento ciascuna da un parlamentare.

La minoranza magiara è concentrata in due dei distretti centrali del Paese (Harghita e Covasna, inoltre quasi il 50% nel Mures) e si esprime politicamente tramite un partito. Una parte della minoranza ungherese appartiene all'etnia sicula, mentre nella Moldavia romena vi sono alcune decine di migliaia di ungheresi "arcaici" di etnia csango.

Fino agli anni settanta era piuttosto rilevante anche una minoranza tedesca presente soprattutto in Transilvania (Siebenburgen in tedesco, Erdely in ungherese, "Ardeal" in romeno) e nelle regioni occidentali, ma per la maggior parte, date le condizioni politiche, economiche e sociali, è emigrata in Germania; oggi rappresenta qualche punto percentuale soprattutto nel Banato e nel distretto di Satu Mare (estremo nord-ovest). I tedeschi della Transilvania, immigrati nel medioevo,[3] vengono denominati "sassoni", mentre quelli del Banato, immigrati prevalentemente nel XVIII secolo, "svevi".[4]

Tra i gruppi etnici presenti vanno annoverati i rom, una piccola minoranza polacca (circa diecimila persone) che vivono nella provincia di Suceava e un'altra piccola minoranza croata (anch'essa di circa diecimila persone) che vive intorno alla città di Caraşova e nei pressi della frontiera con la Serbia nel Banato.

Altre minoranze, di modesta entità, sono quelle slovacche, ceche, ucraine, russe (lipoveni), armene, greche e altre ancora.

Secondo stime attuali, in Romania vivono anche circa 20 000 italiani, quasi tutti arrivati negli ultimi vent'anni. Gli italiani si sono soprattutto accentrati nel Banato (zona di Timişoara) e nella Transilvania, ma si trovano in quasi tutte le regioni della Romania, dove hanno creato piccole o medie imprese ed esercizi commerciali. Accanto agli italiani di recente immigrazione, vi è anche la minoranza italiana storica (stimata sulle 9.000 persone) in particolare membri dell'Associazione degli italiani in Romania RO.AS.IT., la più grande e importante comunità italiana del Paese. Altri gruppi si trovano a Cluj, Oradea, Satu Mare, Suceava, Craiova, Hunedoara-Otelu Rosu, Galaţi, Iaşi, Tulcea, Sântămăria-Orlea, oltre che a Bucarest. L'attuale parlamentare della minoranza italiana è espresso dalla più compatta e la più unita comunità d'italiani trovandosi a Suceava ma con la sede centrale a Bucarest (Associazione degli italiani in Romania RO.AS.IT.)[5]

La presenza italiana in Romania risale alla fine dell’Ottocento e all'inizio del Novecento, quando italiani provenienti da alcune regioni allora povere (in particolare dal Veneto e dal Friuli) migravano infatti in Romania per lavorare nelle miniere, sui cantieri delle ferrovie o nell’edilizia.[6] Secondo ricerche storiche, tra la fine dell’800 e la seconda guerra mondiale vi si trasferirono 130.000 italiani, per la maggior parte ritornati in patria dopo 1945.[7]

[modifica] Lingua

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Lingua rumena.
Testo rumeno „Tiperit en Klus en Anul Domnului 1703” (Stampato a Cluj nel 1703), sul foglio dal titolo Catehismului tradotto da G. Buitul
Cattedrale di Curtea de Argeş.

La lingua ufficiale è il rumeno, una lingua neolatina quindi appartenente alla famiglia delle lingue romanze, imparentata con altre lingue dello stesso gruppo parlate da oltre 800 milioni di persone in tutto il mondo, principalmente in America ed in Europa. Il lessico romeno contiene il 75% di elementi latini ed elementi di altre lingue. Un vaglio effettuato da dei ricercatori romeni[8] ripartisce le varie influenze secondo il seguente schema:

La Romania e la Moldavia sono gli unici stati dell'Europa orientale in cui una lingua neolatina è dominante (Grecia, Albania, Serbia, Macedonia, Turchia, Croazia, Ungheria e Bulgaria hanno solo piccole minoranze romanze, di lingua romena o imparentata con il romeno). Consistenti minoranze romene vivono invece in Ucraina.

Le minoranze parlano le proprie lingue.

Il francese ha tradizionalmente rivestito il ruolo di principale lingua straniera insegnata in Romania[9] il paese è anche membro dell'Organizzazione Internazionale della Francofonia e la città di Bucarest ne ha ospitato nel 2006 il congresso biennale.[10][11]

[modifica] Religioni

Cattedrale greco-cattolica della Santissima Trinità a Blaj

Per la maggior parte i rumeni appartengono alla Chiesa ortodossa romena. Il Cattolicesimo di rito latino è praticato soprattutto dagli ungheresi e dai csango, che in gran parte vivono in Transilvania e nella Moldavia romena, mentre il Cattolicesimo di rito bizantino è praticato dai romeni di Transilvania, fedeli della Chiesa greco-cattolica romena. Tutti i battezzati cattolici in Romania rappresentano il 8,64% della popolazione, secondo statistiche cattoliche.[12] Il protestantesimo (in particolare il Calvinismo, il Luteranesimo, l'Avventismo e l'Unitarianismo), è principalmente praticato da popolazioni di origine tedesca e ungherese della Transilvania. In Dobrugia, la regione che si trova sulla costa del Mar Nero, vi è una piccola minoranza islamica, resto della colonizzazione ottomana. La comunità ebraica, che fu una delle più consistenti d'Europa (756.930 appartenenti nel 1930), subì le persecuzioni della seconda guerra mondiale per mano dei nazisti, e poi a causa della politica di Ion Antonescu (il numero degli ebrei romeni uccisi oscilla tra le 270.000 e le 380.000 persone)[13]. Dei sopravvissuti, la stragrande maggioranza è emigrata in Israele, in parte già durante la guerra, dove gli ebrei di origine rumena costituiscono ora una delle presenze più importanti.

[modifica] Storia

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Storia della Romania.

[modifica] Antichità

Il tempio di Sarmizegetusa Regia.
Il castro romano di Potaissa

I confini della Romania di oggi includono la maggior parte dell'antico territorio della Dacia.

L'attuale territorio della Romania era già abitato nel II millennio a.C. da alcune tribù indo-europee conosciute sotto il nome di Traci. A partire dal VI secolo a.C., nella regione del Danubio sono segnalati i Geti mentre i Daci erano attestati in Transilvania. Probabilmente Geti e Daci erano lo stesso popolo, appartenente alla famiglia dei Traci.
Durante l'epoca del primo re geto-dacico Burebista (82-44 a.C.), la primitiva estensione dello stato era la seguente: a nord i Carpazi boschivi, a sud i monti Hameus (Balcani), a ovest la confluenza del fiume Morava con il medio Danubio, ed infine ad est con il fiume Bug meridionale.

Dopo la morte di Burebista, lo stato geto-dacico si disintegrò in quattro e, successivamente, in cinque formazioni politiche. Il nucleo principale si manteneva nella zona dei monti Şureanu, dove successivamente domineranno i re Cosmicus e Coryllus. L'unità dello stato divenne possibile all'epoca del re Decebalo (87-106 d.C.). Il nuovo regno aveva la sua capitale in Sarmizegetusa.Il regno di Decebalo aveva dimensioni minori rispetto a quello di Burebista, ma per contro era molto meglio organizzato a livello statale. Il regno di Decebalo rappresenta il periodo di apogeo della civilizzazione geto-dacica, situato nel secondo periodo dell'età del ferro. A causa dell'aggravarsi della minaccia romana (le legioni di Roma si erano spinte sino alla pianura pannonica da un lato e al basso Danubio dall'altro), Decebalo intraprende due campagne militari contro i Romani condotti dall'imperatore Traiano negli anni: 101-102 e nel 105-106 d.C. Come effetto di queste guerre, la Dacia viene conquistata e trasformata in provincia romana. Comincia così ufficialmente il processo di romanizzazione degli autoctoni geto-daci caratterizzato anche dall'immigrazione di coloni romani.

Dopo la fine della dominazione romana (271) iniziarono ad arrivare nelle terre dell'attuale Romania nuovi popoli e culture che hanno contribuito alla formazione dell'attuale compagine etnico-antropologica del paese danubiano.

Nuovi popoli di cultura iranica (Iazigi, Roxolani), germanica (Eruli, Goti, Longobardi, più tardi Sassoni), turco-tartara (Unni, Avari, Proto-bulgari, Tartari, Mongoli), ugrica (Magiari, Siculi), latina, slava, ebraica, armena, greca, rom, ecc. giunsero in varie ondate a partire dal III secolo d.C.; tuttavia alcuni di questi popoli non si sono fusi con la popolazione preesistente e mantengono ancor oggi il loro idioma.

[modifica] Medioevo ed Età moderna

Fortificazioni di Sibiu.

Nel Medioevo i Rumeni vivevano in tre principati distinti, la Valacchia (detta anche "Ugro-Valacchia"), la Moldavia e la Transilvania.

Nel Rinascimento, dal 1476 la Valacchia, dal 1538 la Moldavia, dopo il 1547 la Transilvania, erano diventati vassalli dell'Impero ottomano. Quest'ultima, benché sottoposta all'Impero ottomano, rappresentava l'unica parte ancora autonoma appartenendo al Regno d'Ungheria. Dal 1711 il Regno d'Ungheria e con esso anche la Transilvania, ebbe come sovrano lo stesso regnante della Monarchia asburgica, fino al 1867, quando entrò a far parte dell'Impero Austro-Ungarico.

[modifica] Indipendenza e Storia Recente

La Romania nacque quando il Principato di Moldavia e di Valacchia si unirono il 24 gennaio 1859 conferendo il principato unico a Alexandru Ioan Cuza (già principe di Moldavia), e diventarono indipendenti nel 1877. Fu conseguita l'unità nazionale dopo la Prima guerra mondiale, quando Transilvania, Bucovina e Bessarabia furono inglobate.

Regno di Romania nel 1939, detto anche Grande Romania (România Mare)

Nel 1940, il paese subì l'occupazione della Bessarabia da parte dell'Unione Sovietica, e fu costretta dal Secondo Arbitrato di Vienna a restituire parte della Transilvania all'Ungheria di Miklós Horthy, in cambio della garanzia di Germania e Italia di difesa da ulteriori pretese da parte di Stalin. La Romania, sotto la guida di Re Carlo II e del Primo Ministro Ion Antonescu, aderì al Patto Tripartito quello stesso anno, per poi affiancare la Germania nell'invasione della Russia (Operazione Barbarossa) un anno dopo. Dopo quello russo e tedesco, il contingente rumeno era il più numeroso impiegato sul Fronte Orientale, e subì notevoli perdite quando le sorti della guerra iniziarono a volgere a favore dei sovietici, in particolar modo nella Battaglia di Stalingrado. Nell'estate del 1944, l'Armata Rossa arrivò ai confini del paese; Antonescu fu destituito, e Re Michele I firmò l'armistizio con gli Alleati, compiendo un voltafaccia diplomatico e rivolgendo il proprio esercito contro i soldati tedeschi.

Territori della Romania corrispondenti a circa un quinto della sua superficie vennero ceduti all'Unione Sovietica nel dopoguerra, e sono oggi inclusi nello Stato moldavo e nell'Ucraina, la quale ha acquisito anche l'Isola dei Serpenti (Insula Şerpilor), l'unica isola romena in mare aperto al largo delle coste occidentali del Mar Nero. La Bulgaria si prese la Dobrugia meridionale, il cosiddetto quadrilatero. Dopo la sconfitta nella Seconda guerra mondiale, la Romania divenne uno Stato comunista nell'orbita del Patto di Varsavia.

Nel 1948 venne ufficialmente abolita la monarchia e varata la costituzione della Repubblica Popolare Romena.

Negli anni sessanta i contrasti con l'Unione Sovietica, di natura principalmente economica, portarono ad una politica estera indipendente e, nel 1965, al varo della nuova Costituzione della Repubblica Socialista di Romania.

Nel 1965 iniziò il governo dittatoriale del presidente Nicolae Ceauşescu, che ebbe termine nel 1989 a seguito di una rivolta popolare. Da allora la Romania è un paese democratico, la cui costituzione si ispira ai modelli occidentali.

Il 29 marzo 2004 la Romania è entrata nella NATO, insieme con Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Slovacchia e Slovenia.

[modifica] Rapporti con l'Unione Europea

A partire dal 1º gennaio 2007, la Romania ha aderito all'Unione Europea. I faticosi progressi che il paese ha compiuto nell'avvicinamento alla compagine continentale sono testimoniati dalla mole di lavoro che la Commissione Europea ritiene che evidentemente ci sia ancora da fare, in particolare sotto il profilo della lotta alla corruzione. Anche l'avanzamento nel settore sociale resta tuttavia un elemento d'analisi per verificare quanto il paese si dimostrerà solerte nel proseguire l'opera di rinnovamento e di risanamento successivamente all'ingresso nell'Unione Europea.

[modifica] Ordinamento dello stato

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Politica della Romania.

La Romania è una repubblica democratica semipresidenziale nella quale il potere esecutivo viene esercitato fra il presidente ed il primo ministro. Secondo la costituzione del 2003 la Romania è una repubblica semipresidenziale.

Il Presidente è eletto con voto popolare per un massimo di due mandati di 5 anni (4 anni fino al 2004). Egli è il Capo di Stato incaricato di salvaguardare la costituzione, gli affari esteri ed il funzionamento corretto delle autorità pubbliche. È anche il comandante supremo dell'esercito e presidente della Corte suprema di difesa. Secondo la costituzione egli funge da mediatore tra i poteri centrali dello Stato, così come tra lo Stato e la società. Il presidente nomina il primo ministro, che a sua volta sceglie il governo. Quest'ultimo deve essere confermato dal Parlamento con un voto di fiducia.

Il potere legislativo nello Stato romeno è esercitato dal Parlamento, che consiste in due camere, il Senat (Senato), che conta 143 membri e la Camera Deputaţilor (Camera dei Deputati), che ha 343 membri. I membri di entrambe le camere sono scelti in elezioni che si tengono ogni quattro anni.

Il potere giudiziario è indipendente, e i giudici nominati dal presidente non sono rimovibili. I procedimenti sono pubblici, eccetto circostanze particolari indicate dalla legge. Il sistema giudiziario Romeno si basa sul Codice napoleonico ed il civil law.
La Corte Costituzionale giudica la costituzionalità delle leggi. Il Ministero della Giustizia difende l'applicazione della legge insieme ai diritti e alle libertà dei cittadini.

[modifica] Regioni storiche della Romania

Mappa amministrativa della Romania

Il paese è diviso in 4 provincie storiche: la Dobrugia, la Moldavia, la Transilvania e la Valacchia. La capitale è Bucarest.

[modifica] Suddivisione Amministrativa

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Distretti della Romania.

La Romania è inoltre divisa in 41 distretti (judeţ, plurale judeţe), simili ai dipartimenti francesi, e la città di Bucarest, la capitale. I distretti sono (in ordine alfabetico):


Nel 2001, con la legge 351 sono state istituite le Zone metropolitane.[16]

[modifica] Città

Cluj-Napoca - secondo polo universitario del Paese e città multiculturale

Principali città per numero di abitanti[17]

[modifica] Situazione dell'infanzia e degli orfani

Nel 1989 100.000 bambini risultavano abbandonati e istituzionalizzati in pubbliche strutture. Nei primi sei mesi del 1991, vigente una legge sull'adozione inadeguata e alla presenza di intermediari talvolta poco scrupolosi, 6.752 bambini sono stati adottati da stranieri.

Da allora ad oggi, la situazione è andata migliorando, e si è creato un grande momento di riflessione su tutta l'area dell'infanzia.

“Bambini abbandonati” è la definizione con la quale si indica la condizione dei bambini romeni lasciati alla cura della collettività, ed ha una connotazione forte di indifferenza da parte dei genitori, per lo più in presenza di condizioni economiche avverse e soprattutto di alcolismo.

In un suo rapporto, l'Unicef afferma che molti dei bambini delle istituzioni sono stati abbandonati più dalla società che dai genitori che, semplicemente, non hanno i mezzi per occuparsi di loro. La maggioranza di questi bambini appertengono alla numerosa minoranza "rom", o sono figli di genitori alcolizzati e famiglie disgregate, spesso si tratta anche di figli di giovani madri che li affidano a questi orfanotrofi.
In molti casi i bambini che vengono affidati alle cure dello Stato sono mentalmente o fisicamente handicappati, dal momento che nessun sostegno è disponibile per aiutare a casa i genitori che non sono in grado di far fronte alle cure necessarie. Alcuni bambini vengono abbandonati per la disperazione della povertà e per il fardello troppo grande legato al fatto di essere genitori monoparentali.

Fino al sesto mese di vita, i bambini abbandonati vengono ospedalizzati. Poi, fino ai diciotto anni di età, è previsto l'inserimento in strutture oggi modernizzate.
All'abbandono provvisorio spesso segue quello definitivo.

I bambini istituzionalizzati negli orfanotrofi, oggi rispetto anche solo a dieci anni fa, dispongono di strutture notevolmente migliorate.

La politica per la tutela dell'infanzia (Protecţia Copilului) è ripartita localmente tra le DGASPC (Dir. Gen. per l'Assistenza Sociale e la Tutela dell'Infanzia) distrettuali e dipende dalla Presidenza del Consiglio, che svolge attività di indirizzo e coordinamento, e i Distretti (Judeţ), 40 nel paese più 6 per Bucarest, che gestiscono il bilancio per la gestione dei bambini in stato di abbandono. L'ammontare del budget distrettuale è deciso con la legge finanziaria statale annuaria del Parlamento.

[modifica] Politica

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Politica della Romania.

La Costituzione della Romania, del 1991 e riformata nel 2003, proclama la Romania una repubblica[18] e uno stato di diritto democratico e sociale, che deriva la sua sovranità dal popolo. Afferma inoltre che "la dignità umana, i diritti e le libertà dei cittadini, lo sviluppo non ostacolato della personalità umana, i diritti e il pluralismo politico sono valori supremi e garantiti"[19].

La costituzione prevede un Presidente, un Parlamento, una Corte Costituzionale ed un sistema separato di tribunali inferiori tra i quali la Corte Suprema.

[modifica] Economia

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Economia della Romania.

Dopo il collasso del Blocco Sovietico nel 1989-91, la Romania è rimasta con una base industriale obsoleta ed un paniere di capacità industriali totalmente inadatto ai suoi bisogni.

Nel febbraio 1997, la Romania intraprese un programma comprensivo di stabilizzazione macroeconomica e riforma strutturale, ma questa riforma fu successivamente un frustrante processo a singhiozzo. I programmi di ristrutturazione includevano la privatizzazione o liquidazione di grandi industrie ad alto consumo elettrico (combinat) e maggiori riforme nel settore dell'agricoltura e della finanza. Nel 1999 l'economia della Romania si è contratta per il terzo anno consecutivo di circa il 4,8%.

La Romania ha raggiunto in agosto 1997 un accordo con il Fondo Monetario Internazionale per un prestito di 547 milioni di dollari, ma il rilascio della seconda rata è stato procrastinato in ottobre a causa dei requisiti non raggiunti sul prestito per il settore privato e cambiamenti nelle spese budgetarie.

Bucarest ha evitato di dichiararsi insolvente per gli interessi di metà anno, ma ha dovuto usare le riserve per farlo, riserve che sono arrivate approssimativamente a 1,5 miliardi di dollari alla fine dell'anno 1999.

Le priorità del governo includevano: ottenere un rinnovo del prestito del FMI, concentrarsi sulla politica fiscale, accelerare la privatizzazione e ristrutturare le imprese senza profitto.

Dal 2002 vi sono stati anni di successo di crescita economica che è stata stimata essere del 4,5% per anno, tasso che è cresciuto a più del 5% nel 2005. Dal 2003 l'aumento dei salari supera il tasso di inflazione, che era di circa 1,2% per mese, ma che successivamente è decresciuta. Il salario netto medio mensile nel novembre 2005 era di 937 RON, cioè circa 320 Euro / .[senza fonte] Nel 2005 l'inflazione si è abbassata al 7.8% annuo ed era stimata in calo anche per il 2006. Sono però in forte aumento anche i prezzi immobiliari. Col calo dell'inflazione, è stata possibile una riforma monetaria che ha introdotto il nuovo Leu (RON) in luogo di 10.000 vecchi Lei, e che nel 2006 valeva circa 3.6 volte meno dell'Euro. Il peso del settore agricolo, che ancora di recente sfiorava il 40% del PIL complessivo, sta diminuendo in favore dei settori industriale e dei servizi, attualmente è sotto il 10%[20]. Nel 2007 l'economia è aumentata del 8% nel 2007 e di 7,1% nel 2008. L'anno di crisi 2009 ha annullato la crescita precedente, con un ribasso pari a 7,1%. La retro-marcia dell'economia nel periodo di crisi è stata causata dalla falsa-crescita avvenuta negli anni precedenti, ovvero una crescita economica basata sul boom-immobiliare e sui prestiti bancari destinati al consumo,senza investimenti concreti del governo nelle infrastrutture e nella produttività del paese. La contrazione dell'economia ha causato una notevole riduzione degli incassi delle tasse, constringendo il governo a richiedere un prestito pari a circa 20 miliardi di dollari / $ al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale. Il finanziamento richiesto dal governo è stato ampiamente criticato dai media e dalla popolazione. Inoltre, nel maggio 2010 i salari degli statali sono stati ridotti del 25% e l'IVA aumentata dal 19% al 24%, misure prese per contrastare l'aumento del deficit budgetario, previsto entro il 6,8% per la fine del 2010. Si prevede una contrazione dell'1,5 - 2% dell'economia. Nel 2011, gli stipendi degli statali aumenteranno del 15%, mentre per l'economia è prevista una crescita situata sul 1,5%.

Nel 2010 il salario netto medio mensile è stato di circa 1450 lei (RON), pari a circa 340 Euro / ., calcolato ad un corso di 4,3 lei/ Euro / €.

La Romania è stata invitata ad unirsi all'Unione europea nel dicembre 1999, data di inizio delle negoziazioni. È entrata nell'UE il 1º gennaio del 2007 insieme alla Bulgaria. Nel frattempo, il 29 marzo 2004, è entrata anche nella NATO.

La compagnia aerea di bandiera è la Tarom; recentemente hanno aperto collegamenti con Bucarest e altri aeroporti (tra cui Timişoara e Cluj) diverse compagnie low-cost (fra cui le italiane WindJet, la romena Blue-Air, l'ungherese-polacca Wizz Air).

[modifica] Forze di polizia

Agenti della polizia romena

Per la tutela della sicurezza la Romania si avvale di diverse forze di polizia:

[modifica] Difesa

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Forze armate romene.

La difesa della Romania è affidata alle Forze armate romene nate nel 1860, durante la seconda guerra mondiale combatterono a fianco dei nazisti fino al 1944 quando Michele I di Romania riprese il potere e passò con gli alleati. Dopo essere entrata nella NATO la Romania sta attuando una modernizzazione delle sue forze armate,ha abolito il servizio militare obbligatorio e sta rinnovando i mezzi obsoleti.

Attualmente le forze armate romene partecipano a missioni internazionali come quella in Afghanistan e in Iraq (terminata nel 2009).

[modifica] Turismo

La Romania è composta per 33% di montagne, per 33% di colline e per 33% di pianure. All'estremità orientale del paese si trova il Mar Nero. Grandi stazioni montane (Sinaia, Buşteni, Predeal etc.) si trovano all'estremità orientale delle Alpi Transilvaniche, mentre i Monti Apuseni, di formazione carsica, sono ricchi di grotte, doline, pozzi ecc.

Il Delta del Danubio è il più esteso e meglio conservato dei delta europei.

La Transilvania si vanta di avere la più grande concentrazione di fortificazioni medievali del continente (le chiese fortificate), oltre che numerosi castelli, chiese lignee e città medioevali (Alba Iulia, Bistriţa, Braşov, Cluj-Napoca, Făgăraş, Gherla, Mediaş, Sighişoara, Râşnov, Sibiu, Târgu Mureş etc.).

[modifica] Cultura

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi le voci Accademia rumena e Musica rumena.

[modifica] Archeologi e storici romeni

Coloana Infinitului di Constantin Brâncuși a Târgu Jiu.
La chiesa del Monastero di Voronet.

[modifica] Filosofi Romeni

[modifica] Scrittori romeni

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Letteratura romena.

[modifica] Scultori romeni

[modifica] Pittori romeni

[modifica] Economisti romeni

[modifica] Cucina

Năsal - formaggio tradizionale transilvano

La cucina romena è molto semplice, basata su piatti saporiti e facili da preparare, quasi tutti a base di carne, verdure o pesce. Piatti tradizionali sono:

  • Musaca: specialità di carne di maiale tritata e speziata con aglio e peperoncino.
  • Tochitură: carne di maiale, formaggio di pecora, uova, aglio, polenta.
  • Mititei o Mici: polpette di forma cilindrica di carne di manzo (talvolta mescolata con maiale o pecora) condita con aglio e pepe nero (a volte peperoncino) e una spezia chiamata Cimbru (il timo). Sono cucinati sulla griglia e possono essere serviti con senape, o con altre salse locali.
  • Ciorbă:è il piatto principale ed è una minestra o zuppa, preparata con ingredienti diversi, soprattutto verdure e carne.
  • Sarmale: involtini di foglie di verza o di vite farciti con macinato di carne di maiale, riso, più altre verdure e sapori.
  • Cozonac: dolce tipico pasquale dalla forma parallelepipeda ripieno di canditi, noci o cacao.
  • Mamaliga: polenta.

[modifica] Feste

Festività ufficiali
Data Nome italiano Nome locale Commenti
31 dicembre/1º gennaio Capodanno/Primo dell'anno Revelion/Anul nou
aprile/maggio Pasqua Paşti La maggioranza dei romeni festeggia la Pasqua ortodossa. La festività dura 3 giorni.
1º maggio Festa del lavoro Ziua muncii Festa internazionale del lavoro
1º dicembre Festa nazionale
(Giorno dell'Unificazione)
Ziua Unirii Si festeggia l'unificazione della Transilvania con la Romania 1º dicembre, 1918
24 dicembre/25 Natale Crăciun I romeni festeggiano la vigilia il 24 ed il Natale il 25 e 26 dicembre.
Feste tradizionali
Data Nome Commenti
24 febbraio Dragobete Festa degli innamorati
1º marzo Mărţişor Festa dell'arrivo della primavera
8 marzo Ziua femeii Festa delle donne
1º novembre Iluminarea Festa dei morti

[modifica] Note

  1. ^ Dizionario esplicativo della lingua rumena, 1998; Nuovo dizionario esplicativo della lingua rumena, 2002
  2. ^ Viaggiando in Transilvania, Moldavia e Valacchia, Francesco delle Vale scrive nel 1532: “La lingua loro è poco diversa dalla nostra Italiana, si dimandano in lingua loro Rumei perché dicono esser venuti anticamente da Roma ad habitar in quel paese, et se alcuno dimanda se sano parlare in la lingua valacca, dicono a questo in questo modo: Sti Rominest? Che vol dire: Sai tu Romano, per esser corota la lingua...„. Claudio Isopescu, Notizie intorno ai rumeni nella letteratura geografica italiana del Cinquecento in Bulletin de la Section Historique, XVI, 1929, p. 1- 90): Pierre Lescalopier scrive in 1574:Tout ce pays la Wallachie et Moldavie et la plus part de la Transilvanie a esté peuplé des colonie romaines du temps de Traian l'empereur…Ceux du pays se disent vrais successeurs des Romains et nomment leur parler romanechte, c'est-à-dire romain … . (Voyage fait par moy, Pierre Lescalopier l'an 1574 de Venise a Constantinople, fol 48 in Paul Cernovodeanu, Studii si materiale de istorie medievala, IV, 1960, p. 444)
    Sui rumeni nota Ferrante Capeci in 1575: “Anzi essi si chiamano romanesci, e vogliono molti che erano mandati qui quei che erano dannati a cavar metalli...”. (Maria Holban, Călători străini despre Ţările Române, vol. II, p. 158 – 161)
  3. ^ G.D.Teutsch - Über den Namen der Siebenbürger Sachsen, in: Archiv, vol.I, 1845, p.13-177; A.Scheiner - Sachse, sächsisch, in: (Kbl- Korrespondenzblatt des Vereins für siebenbürgische Landeskunde, vol.I-53, 1884-1929.), vol.9, 1886, p.127-128; K. K. Klein - Saxones vel Teutonici, in: Kbl, vol.53, 1930, p.78-83 e A.Scheiner - Die Entstehung des Namens der Siebenbürger Sachsen, in: Siebenbürgische Vierteljahrsschruft, vol.54-64, 1931-1941(Sieb), vol. 60, 1937, p.104-105.
  4. ^ Gündisch, Konrad. Siebenbürgen und die Siebenbürger Sachsen. Bonn: Langen Müller, 1998.
  5. ^ Associazione degli italiani della Romania
  6. ^ Quando i clandestini eravamo noi
  7. ^ Veneti in Romania, a cura di R. Scagno, Longo Editore, Ravenna, 2008
  8. ^ Marius Sala, ed altri, Vocabularul reprezentativ al limbilor romanice, Editura Ştiinţifică şi Enciclopedică, Bucureşti, 1988, p.19-79
  9. ^ [1]:
  10. ^ [2]
  11. ^ [3]
  12. ^ http://www.catholic-hierarchy.org/country/sc1.html
  13. ^ Dati tratti da [4].
  14. ^ Decisione del Consiglio dell'Unione europea, del 25 aprile 2005, relativa all'ammissione della Repubblica di Bulgaria e della Romania all'Unione europea ((PDF) GU UE L 157 del 21.6.2005)
  15. ^ Trattato tra il Regno del Belgio, la Repubblica ceca, il Regno di Danimarca, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica di Estonia, la Repubblica ellenica, il Regno di Spagna, la Repubblica francese, l'Irlanda, la Repubblica italiana, la Repubblica di Cipro, la Repubblica di Lettonia, la Repubblica di Lituania, il Granducato del Lussemburgo, la Repubblica di Ungheria, la Repubblica di Malta, il Regno dei Paesi Bassi, la Repubblica d'Austria, la Repubblica di Polonia, la Repubblica portoghese, la Repubblica di Slovenia, la Repubblica slovacca, la Re pubblica di Finlandia, il Regno di Svezia, il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (Stati membri dell'Unione europea) e la Repubblica di Bulgaria e la Romania relativo all'adesione della Repubblica di Bulgaria e della Romania all'Unione europea ((PDF) GU UE L 157 del 21.6.2005)
  16. ^ Costituzione zone metropolitane. URL consultato il 15-07-2010.
  17. ^ (RO) Dati al 1 luglio 2007 forniti dall'Institutul National de Statistica. URL consultato il 29-05-2008.
  18. ^ Art. 1 Comma 2 della Costituzione del 2003:Forma de guvernământ a statului român este republica
  19. ^ Art. 1 Comma 3 della Costituzione del 2003: România este stat de drept, democratic şi social, în care demnitatea omului, drepturile şi libertăţile cetăţenilor, libera dezvoltare a personalităţii umane, dreptatea şi pluralismul politic reprezintă valori supreme [...] şi sunt garantate
  20. ^ Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report gennaio 2008

[modifica] Bibliografia

  • Arnaldo Mauri, Claudia G. Baicu, La fase iniziale di sviluppo del sistema bancario romeno, Rendiconti Istituto Lombardo, Classe Lettere, Vol. 142, 2008, pp. 409–426
  • Arnaldo Mauri, Claudia G. Baicu, Il sistema bancario romeno fra le due guerre, Rivista di Storia Finanziaria, n. 22, 2009, pp. 95–120.
  • Costantino Dragan, La vera storia dei romeni, Nagard, Milano 1996.
  • Sulla minoranza italiana storica di Romania: Giulio Vignoli, Gli Italiani dimenticati. Minoranze italiane in Europa, Giuffrè, Milano, 2000.

[modifica] Voci correlate

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